Il fatto che la Sicilia sia una delle mete più gettonate per le vacanze è ormai cosa nota. Favignana, Taormina, Noto sono solo alcune delle destinazioni che i turisti normalmente scelgono per passare dei giorni in totale relax, all’insegna di sole, mare e buon cibo.
Tuttavia, sappiamo benissimo quanto di bello possa offrire la nostra terra, soprattutto a livello culturale o (anche solo) paesaggistico; esistono luoghi nascosti ai più che possono regalare emozioni uniche a chi li visita.
Ve ne presentiamo tre fra i più belli e suggestivi, a nostro parere.
- Il Castello di Margana sorge a Prizzi, in provincia di Palermo, e si trova a un’altezza di 470 metri presso una rupe rocciosa a forte pendenza. Da qui, esso si innalzava al di sopra del feudo dei cavalieri Teutonici ed era costituito da una torre rettangolare di cui rimane il piano terra. Al centro delle mura a nord si apre un portone ogivale, sormontato dallo stemma tipico dei suddetti guerrieri germanici (una doppia croce ad aquila). Un unico ambiente caratterizza l’interno, prendendo la luce da feritoie presenti sul muro a ovest. La torre è invece circondata da numerosi edifici dalle più varie funzioni: una chiesa con antichi affreschi, una stalla e una torre di cortina su tutti.
- Nei pressi del centro abitato di Santo Stefano Quisquina, a circa 1000 m di altitudine, troviamo il Santuario di Santa Rosalia alla Quisquina. Viene costruito nel 1690, nell’eremo di Santa Rosalia che fino al 1985 ha ospitato una congregazione di eremiti. Oggi è sede di un museo, oltre che di un luogo di preghiera, mentre l’ala della legnaia ospita una mostra di reperti del Museo Etno-Antropologico comunale. Suggestiva è la visita alla grotta in cui tradizione vuole sia vissuta Santa Rosalia prima di trasferirsi sul Monte Pellegrino a Palermo. Al suo interno, si trova una statuetta della santa, illuminata dai ceri portati dai fedeli, oltre ad una cripta dentro la quale venivano sepolti i cadaveri degli eremiti.
- Sempre in provincia di Palermo, troviamo Borgo Schirò, a due passi da Monreale. Intorno agli anni ’40 nacquero in zona molti borghi agricoli, al fine di incrementare la produzione, ma presto furono abbandonati. Erano circa trenta le abitazioni presenti, con chiesa, scuola, ambulatorio medico e negozi di vario genere per permettere l’autosufficienza. Col tempo rimasero attivi la chiesa e i negozi. Gli edifici hanno sicuramente i segni del tempo addosso, ma il fascino di questi luoghi resta immutato.